• 19 Aprile 2024 9:53

Tra realismo e utopia. Annotazioni sul discorso di Pietro Grasso

DiPasquale Pugliese

Dic 4, 2017

Ho prima visto e ascoltato in streaming e poi cercato e letto, con interesse, il testo del discorso del presidente del Senato Pietro Grasso, all’Assemblea romana fondativa del progetto elettorale di sinistra denominato “Liberi e uguali”.

“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E’ il secondo comma dell’Art.3 della Costituzione italiana, citato integralmente – tra gli applausi – dal presidente Grasso, nell’accogliere la leadership di “Liberi e uguali”. Molto bene.

Quel che il Presidente ha mancato di esplicitare, tuttavia, è la consapevolezza che solo la piena ed effettiva attuazione della prima parte di un altro “principio fondamentale” della Costituzione, l’Art. 11 – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” – può consentire la piena realizzazione dell’Art. 3. Ossia, solo il disarmo e il reinvestimento sociale dei25 miliardi di spesa pubblica militare italiana annua, pari all’1,42% del PIL – o, quanto meno, di una parte consistente di essa – possono liberare le risorse necessarie affinché la Repubblica possa davvero svolgere i suoi compiti costituzionali, economici e sociali, per la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

Il ripudio della guerra non è ormai più solo un lacerato principio costituzionale pacifista, ma – nella sua attuazione integrale – è l’unico vero fondamento possibile per la necessaria riconversione sociale e civile dell’economia del Paese. “Svuotare gli arsenali per colmare i granai”, ha detto con una metafora efficace un indimenticato Presidente della Repubblica. Disarmo e reinvestimento sociale delle spese militari: da questo snodo realista non si può più sfuggire, oggi meno che mai. Altrimenti una società di liberi e uguali rimarrà solo una bella ma irraggiungibile utopia

Di Pasquale Pugliese

Pasquale Pugliese, nato a Tropea, vive e lavora a Reggio Emilia. Di formazione filosofica, si occupa di educazione, formazione e politiche giovanili. Impegnato per il disarmo, militare e culturale, è stato segretario nazionale del Movimento Nonviolento fino al 2019. Cura diversi blog ed è autore di “Introduzione alla filosofia della nonviolenza di Aldo Capitini” e "Disarmare il virus della violenza" (entrambi per le edizioni goWare, ordinabili in libreria oppure acquistabili sulle piattaforme on line).

2 commenti su “Tra realismo e utopia. Annotazioni sul discorso di Pietro Grasso”
  1. questa gente, come anche Grasso, hanno avallato in passato cose pessime, comprese spese militari, missioni di guerra spacciate per missioni umanitarie.
    C’è da fidarsi di quel che dicono oggi?
    Io non mi fido

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