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Azione nonviolenta, Settembre-Ottobre 2016 (anno 53, n. 617)

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Ott 25, 2016
copertina Azione nonviolednta sett otto 2016

Ero straniero e mi avete ospitato

per questo sarete salvati

Azione nonviolenta, settembre-ottobre 2016. L’ Editoriale di Mao Valpiana

La visione del “Giudizio finale” nel Vangelo di Matteo fa parte della cultura universale. Ci ha pensato Michelangelo, con il magnifico affresco della Cappella Sistina, capolavoro assoluto dell’arte, a fissarla indelebilmente nella mente di ciascuno. Di qua gli eletti, di là i dannati, nel mezzo Cristo giudice. Sono le parole di Gesù il metro con cui misurare il destino dell’umanità: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Tutto qui: sei azioni concrete per avere in eredità il Regno.

La parabola è tanto chiara quanto antica. In fondo è il cuore della nonviolenza attiva. Se accogli e ti apri al prossimo (il tu-tutti, direbbe Capitini) ognuno vivrà meglio (il sarvodaya, benessere di tutti, direbbe Gandhi). Il luogo dove sperimentare questa verità è la “casa comune”, il mondo in cui viviamo, che diventa Terra promessa, Regno di Dio, se i sei precetti (opere di misericordia corporale, dice la dottrina) vengono rispettati; se invece per paura o egoismo le sei buone azioni vengono disattese, la casa comune diventa un supplizio, un inferno (ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato: via da me, maledetti!).

Qui non c’entra l’essere credenti o atei, religiosi o laici, è l’esperienza concreta che ci dice chiaramente quanto sia vero l’insegnamento contenuto nel Vangelo di Matteo: la salvezza o la condanna non sono un premio o un castigo che arrivano dal cielo o dal divino, ma sono la conseguenza pratica, logica, inevitabile, frutto delle nostre scelte e della nostre azioni.

L’Europa di oggi lo sta sperimentando, sta vivendo questa prova decisiva di masse “straniere” che arrivano da lontano e chiedono di entrare. Si può tentare di chiudere la porta (muri, fili spinati, leggi escludenti, respingimenti, ecc.) ma verrebbe fatalmente sfondata, oppure tenerla aperta (governare il fenomeno con politiche di accoglienza, di cooperazione, creazione di opportunità, libertà di movimento, ecc.). Il vecchio continente si gioca su questo il proprio futuro: se si chiude sarà condannato al declino. La fuga in atto dall’Africa e dal Medio Oriente ha cause ben precise, anche storiche, che sono di origine economica, un’economia distorta che uccide e provoca guerre. Il movente sono le materie prime e le fonti energetiche: non solo petrolio e gas, ma anche oro, uranio, coltan e altri minerali preziosi necessari all’elettronica. Dopo le conquiste e le colonie dei secoli scorsi, oggi assistiamo ad una nuova depredazione in atto, cui questa volta partecipa anche la Cina.

La geo-politica mondiale ha bisogno di essere difesa militarmente con le armi. Il nostro paese, schierato politicamente con l’alleanza atlantica, ma proiettato geograficamente nel Mediterraneo, ha un ruolo importante come accesso all’Europa per milioni di persone. Siamo pienamente coinvolti, nel bene e nel male. Da una parte facciamo salvataggi, dall’altra esportiamo bombe. E dunque, in definitiva, piantiamo semi di guerra e raccogliamo rifugiati. Dentro alla grande storia delle migrazioni di oggi, ci sono milioni di piccole ma drammatiche storie individuali. Storie annegate in fondo al mare (saremo mai perdonati per questo?), o storie di salvezza e di speranza.

Questo numero monografico di Azione nonviolenta (curato dalla brava Elena Buccoliero) vuole offrire un punto di vista particolare, per superare la paura, per raccontare storie positive, per mettere in relazione competenze e progetti. L’immigrazione coinvolge i temi dei diritti, dell’ambiente, della pace. Il forestiero che chiede ospitalità è una sfida alla nonviolenza: ci dice che sulla terra nessuno deve essere escluso.

Mao Valpiana, Direttore

Azione nonviolenta, Settembre-Ottobre 2016
(Anno 53, n. 617)

In questo numero:

Editoriale di Mao Valpiana: Ero straniero e mi avete ospitato

Numero monografico sull’immigrazione
La odierna caccia alle streghe, di Daniele Lugli; Il problema non è l’immigrazione, intervista a Patrizio Bianchi; Minori stranieri non accompagnati, di Giordano Barioni; Minori che fuggono da povertà e schiavitù, intervista a Maria Francesca Pricoco; La “Maison des journalistes”, di Lisa Viola Rossi; Corpi civili di pace in Italia su migrazione e asilo, di Sara Ballardini e Monika Weissensteiner; Parlare e ascoltare, di Daniele Lugli; Una gita scolastica particolare in Ostello con migranti, di Elena Buccoliero; Maestri di nonviolenza cercano una casa aperta, a cura della Redazione; Ci è stata strappata la gioia di vivere, di Mothers for Life.

Documenti della Nonviolenza in cammino. Il Movimento Nonviolento sulla Marcia Perugia-Assisi 2016; 4 dicembre. Referendum Costituzionale: le ragioni del Movimento Nonviolento.

Rubriche: Educazione e stili di vita, a cura di Gabriella Falcicchio. Il metodo narrativo per capire e vivere il mondo; La nonviolenza nel mondo, a cura di Caterina Bianciardi e Ilaria Nannetti. Dai centri istituzionali alle associazioni delle madri; Attivissimamente, a cura di Daniele Taurino. Da questa parte del mare tra musica e parole.

In copertina: Nessuno escluso sulla terra
In seconda di copertina: Indice
In settima: Biani alla 7°
In terza di copertina: Materiale disponibile
In quarta di copertina: 4 novembre 2016

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E’ possibile chiedere una copia omaggio, inviando una email all’indirizzo an@nonviolenti.org scrivendo nell’oggetto “copia di ‘Azione nonviolenta’”.

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