• 19 Aprile 2024 8:28

#Convivenza: vivere il messaggio di Alex…

DiMassimiliano Pilati

Lug 4, 2015

Il 3 luglio 1995 Alex Langer mise fine alla sua vita. In questi giorni anche in Trentino abbiamo avuto modo di ricordarlo in alcuni eventi. In uno in particolare, presso il Centro di Formazione per la Solidarietà Internazionale, come Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e altre associazioni, abbiamo avuto modo di discutere assieme a dei ragazzi provenienti da varie parti del Mondo il suo messaggio di convivenza tra genti di varie etnie e religioni.

Proprio il 3 luglio 2015 ho però avuto realmente la possibilità di sentire di vivere appieno il suo “Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica” durante una serata di rottura del digiuno serale del ramadam organizzata dall’Associazione Forum Alb che raggruppa albanesi residenti in Trentino. In quei momenti ho avuto modo di approfondire meglio la conoscenza di una parte della comunità trentina di fede mussulmana. Tra quegli uomini e quelle donne, seduti con me attorno ad un tavolo ho vissuto (e ricordato loro) uno dei punti del decalogo scritto da Alex. “Conoscersi, parlarsi, informarsi, inter-agire: più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo”. Langer scrisse quel punto avendo ben presente uno slogan di quegli anni (coniato da un politico del suo amato Sudtirolo): “più chiaramente ci separeremo, meglio ci capiremo”. Lui propose di ribaltare quello slogan come antidoto alla incomunicabilità e alla violenza fraticida che imperversava in quegli anni nei Balcani. Solo tramite la conoscenza e comprensione reciproca potremo riuscire a convivere tra di noi. “Imparare a conoscere la lingua, la storia, la cultura, le abitudini, i pregiudizi e gli stereotipi, le paure delle diverse comunità conviventi è un passo essenziale nel rapporto inter-etnico”. Interagire e frequentarsi quindi, come antidoto ai muri di incomunicabilità, che non significa abbandonare le propre convinzioni e le proprie radici ma semplicemente aprirsi agli altri e condividerle.

Ecco, ieri al mio tavolo c’ero io, Trentino con una religiosità tutta mia, un Trentino cattolico, Un siriano, un albanese e un macedone di fede mussulmana. E’ stato bello condividere con loro la preghiera iniziale recitata dal loro Iman e poi, dopo i saluti di rito, condividere i pasti preparati dalla loro comunità. Tra un piatto balcanico e una ottima Backlava la conversasione fluiva tranquillamente.

Tra queste persone di provenienza, di storie e di vissuti apparentemente molto diversi dai miei ho realmente capito l’importanza del messaggio di Alex.

Langer quel 3 luglio di venti anni fa ci lasciava con un messaggio: “continuate in ciò che era giusto”… io non ho la presunzione di sapere cosa fosse giusto allora e cosa è giusto ora ma sono certo sempre più che il messaggio di Alex “conoscersi, parlarsi, informarsi, interagire” è un bisogno sempre più urgente e reale in questa nostra società in cui la convivenza pluri-etnica, pluri-culturale, pluri-religiosa, pluri-lingue, pluri-nazionale non è ormai più gestione straordinaria ma normalità quotidiana.

Massimiliano Pilati

Di Massimiliano Pilati

Vivo a Lavis, in Trentino con mia moglie Francesca e le mie figlie Margherita e Anna e le gatte Zoe e Titù. Sono agronomo e lavoro nel campo dell'agricoltura biologica, cosa che mi permette di vedere anche gli angoli rurali più nascosti della nostra splendida regione. A Lavis, dove vivo, ho fondato e partecipato per vari anni alle attività di “Impronte – laboratorio di Partecipazione”, un contenitore con il quale cercavamo di essere attive/i sul territorio. Sono attivista e membro del direttivo nazionale del Movimento Nonviolento, associazione fondata da Aldo Capitini per la quale, tra le altre cose, sono responsabile del sito azionenonviolenta.it e dei suoi social media. Sono Presidente del Forum Trentino per la pace e i diritti umani e membro del Consiglio di Amministrazione del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento.

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