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Ma quale Jihad?

Diadmin

Ago 21, 2016

Sono sempre più sorpreso per come un fanatismo malato di potere che si nasconde dietro motivi religiosi venga accolto e legittimato da tutti i media. Per sentito dire da anni parliamo di “ guerra santa” e jihad e jiadisti. Sono termini ”reinventati” venuti di moda con Bush figlio, quello della “guerra infinita” al terrorismo

Cosa ci costa andare a vedere cos’è in realtà il jihad? Il termine jihad si può tradurre con “sforzo”. Da una parte si tratta soprattutto di un impegno e una ricerca spirituale di ciascuno per vivere fino in fondo la propria fede ( jihad maggiore); e dall’ altra (jihad minore) della difesa anche militare del diritto di praticare il proprio credo islamico, ma non della pretesa di imporlo ad altri .

Il jihad minore che prevede la difesa armata ha limiti precisi: non può essere una guerra di conquista; non può giustificare in nessun modo il ferimento e l’omicidio di anziani, donne, bambini; condanna senza attenuanti la violenza sulle donne e non consente “ l’umiliazione” del nemico vinto.

Tutta la “conquista” e la storia dell’ espansione islamica in Medio Oriente, Nord Africa e Spagna è stata improntata al rispetto e alla coesistenza con le altre religioni.

Basta questo per smettere di dare connotati automaticamente islamici ad azioni terroristiche di persone esaltate da una propaganda martellante contro l’Occidente cristiano e le sue “crociate” mescolate a motivazione “irredentistiche” di liberazione “territoriale”.

Basta parlare di musulmani fanatici che si sacrificano solo per ideali religiosi in nome di Allah. Riconosciamo che “nobilitare” un escalation di barbara violenza, finisce per essere utile solo ai venditori di armi e ai “poteri forti” che in nome della sicurezza vogliono imporre i loro interessi economici e di dominio antidemocratico.

Basta rinfacciare a tutti i musulmani la mancata pubblica condanna degli assassini. Proprio chi di noi li rimprovera non ha mai protestato contro le stragi che i “cristiani” hanno compiuto in mezzo mondo. Costoro, per restare solo agli ultimi decenni, dimenticano le nostre bombe “intelligenti”, le guerre umanitarie, gli effetti terroristici collaterali dei nostri bombardieri e dei nostri droni. Ricordiamo poi tutti i terroristi che abbiamo addestrato ed armato per combattere i nostri nemici del momento sia in Europa, in Asia, in Africa: Talebani, UCK, Boko Haram , ISIS, milizie anti-Assad, etc, etc.

Guardiamo ancora il fuscello negli occhi degli altri e siamo accecati dal trave nel nostro occhio.

Dimentichiamo anche che molti capi di questi gruppi terroristici sono cresciuti ed educati nel mondo occidentale, hanno frequentato le nostre migliori università, oppure hanno conosciuto la tortura nelle nostre peggiori prigioni.

Li abbiamo militarmente formati per la ribellione violenta, per la nostra guerra giusta e armati per combattere il nostro “nemico” di turno. Ora ci dicono che siamo noi il loro nemico. Usano anche da noi i metodi di guerriglia e terrore con cui li abbiamo addestrati.

Smettiamo di fare di ogni erba un fascio mettendo nell’ angolo in un unico mucchio tutti i credenti mussulmani. Chiamiamo i terroristi con il loro nome e per quello che fanno, strillino pure tutti i loro falsi slogan. I responsabili e i mandanti hanno un nome, sono singoli ben identificati. Non si possono confondere i terroristi con tutti i credenti islamici come piace ripetere ai nostrani razzisti della paura.

Le S.S .di Hitler sul cinturone avevano il motto “ Dio è con noi”, ma non per questo tutti i cristiani o tutti i tedeschi sono nazisti. Anzi! Lo stesso vale per tutti i mussulmani che stanno pagando con decine di migliaia di vittime il fanatismo di questi terroristi. Invece molti di noi dovrebbero farsi un bell’ esame di coscienza sul come il terrorismo, la morte e il suicidio siano diventate un “ideale possibile” nella mente di migliaia di giovani, sia tra i poveracci ai margini della società che tra benestanti aspiranti “classe dirigente” .

Adriano Moratto

Di admin

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