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Azione nonviolenta, 3 – 2020 (Anno 57, n. 639)

DiRedazione

Lug 14, 2020

L’umanità sta cercando un’uscita di sicurezza per mettersi in salvo, ma ancora non si vede il segnale che indica la via di esodo. In piena pandemia mondiale siamo ancora al “si salvi chi può”.

Se la nonviolenza, come la definiva Aldo Capitini, è “apertura affettuosa all’esistenza, alla libertà e allo sviluppo di ogni essere”, si capisce bene l’attualità tragica e decisiva di ciò che stiamo vivendo, e cosa dobbiamo fare: – aprirci a relazioni amorose – salvare l’esistenza delle vite – garantire la libertà – sviluppare le strutture sociali – favorire il benessere di tutti; perché è solo nell’esistenza, nella libertà e nello sviluppo del prossimo, che anch’io posso godere della mia esistenza, della mia libertà, del mio sviluppo. Ecco il senso profondo, e profetico, della nonviolenza. Una nonviolenza che è anche politica e non solo etica e morale.

Negli anni ’60 del secolo scorso, un poeta filantropo, Raoul Follereau, democratico antinazista, lancia la sua battaglia contro la peste del secolo, la lebbra. Chiede all’Onu “il costo di un giorno di guerra per la pace”, campagna cui aderiscono milioni di giovani, chiede ai leader di Usa e Urss di “donare i soldi che spendono per costruire un bombardiere”. Per il suo sessantesimo compleanno, chiede “sessanta autoambulanze per i lebbrosi del mondo”. Un altro amico della nonviolenza che già all’inizio del Novecento comprese il legame stretto tra spese militari e investimenti in salute, fu Albert Schweitzer, il medico alsaziano che andò in Gabon (allora Africa Equatoriale Francese) per curare la “febbre gialla” e contemporaneamente si impegnava contro gli esperimenti atomici. Nel 1952 fu insignito del Premio Nobel per la Pace con il cui ricavato costruì un villaggio per lebbrosi, un grande ospedale a cielo aperto, che chiamò il “villaggio della luce”. Follereau e Schweitzer anticipavano quel che oggi è assolutamente necessario e urgente: togliere fondi alle spese militari e investirli per la sanità pubblica. Finalmente ci si rende conto che l’economia mondiale viene dopo la salute collettiva. Per certi versi è una rivoluzione culturale, ed è il senso profondo della nostra Campagna Un’altra difesa è possibile, per una Legge sulla Difesa civile, non armata e nonviolenta, che proprio in questi giorni abbiamo rilanciato alla Camera e al Senato.

L’unica difesa legittima è quella nonviolenta. Ci occupiamo da anni di sottolineare la problematicità e gli sprechi delle spese militari, che drenano molte risorse del nostro Paese verso strutture incapaci di difenderci veramente dai pericoli reali e di risolvere i conflitti a livello internazionale. Non è però solo un problema di fondi ma di impostazione generale ed è ora quindi che il nostro Paese, con una scelta coraggiosa ed innovativa, si doti di strumenti migliori per affrontare le problematiche mondiali del nostro tempo. La difesa civile non armata e nonviolenta è una pratica già in atto.

Con questo monografico di Azione nonviolenta cerchiamo di capire come dovranno cambiare le città e gli spazi sociali per superare questa pandemia ed evitare quelle future. È la necessaria conversione ecologica e nonviolenta che sogniamo da tempo. La buona notizia è che tanti sperimentatori di questa rivoluzione integrale sono già all’opera. Esistono molte realtà che hanno intrapreso questa strada, che anticipano i tempi in diversi settori, dall’urbanistica alla scuola, dal teatro al turismo; esistono spazi già liberati per i bambini e per altri soggetti deboli. Il cambiamento mondiale può avvenire proprio a partire dal cambiamento locale; ridisegnare le città, invertire l’urbanesimo, rimescolare centro e periferie, rivivere le campagne superando le metropoli, sono processi decisivi per salvare l’umanità.

Non sappiamo se “andrà tutto bene”, o tutto male. Ma se andrà bene, sarà solo grazie al lavoro pionieristico messo in atto dal cambiamento lento, profondo, dolce, della nonviolenza e di chi la sta sperimentando nel concreto di politiche nuove.

IL DIRETTORE

[a seguire l’indice del numero]


Azione nonviolenta

È uscito il numero 3-2020 (maggio-giugno) di “Azione nonviolenta”, rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, bimestrale di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Azione nonviolenta, 3 – 2020 (Anno 57, n. 639)

Numero monografico su “Andrà tutto bene?”

Editoriale di Mao Valpiana, Pandemia: la nonviolenza è la luce in fondo al tunnel

In questo numero:

Le città italiane nell’era post-pandemica, di Ivo Rossi; Un programma di ricostruzione per rifondare lo spazio politico, di Giannozzo Pucci; Il Bel Paese può rinascere con la rigenerazione territoriale, di Giuseppe Milano; Vacanze dell’estate 2020 con turismo lento e sicuro, di Giorgio Gatta; Il perduto senso del viaggio se la città è un albergo diffuso, di Arianna Geronzi; Dall’arte colonizzata al turismo di massa, di Lorenzo Porta; La città ecologica del futuro è già qui, di Giuseppe Barbiero; Il teatro è spazio accogliente, crea relazione anche a distanza, di Elena Buccoliero; La scuola deve ospitare anche il rapporto tra la morte e la vita, di Ivo Lizzola; L’auto-educazione piccola e bella per coniugare libertà e regole, di Giulio Spiazzi; La parola ai ragazzi di scuola come hanno vissuto la chiusura/1; Diventare madri e padri al tempo del distanziamento, di Isabella Sciarretta; La parola ai ragazzi di scuola come hanno vissuto la chiusura/2; Se non ci prendiamo cura di noi stessi, chi lo farà? di Comunità El Encinal; Tesi sull’attuabilità politica di una conversione ecologica, di Alexander Langer.

Rubrica: RODARIANA/3
Il maestro ausiliario Gianni nella periferia romana, di Donatella Di Cesare
I libri di Rodari, fiori per educatori e militanti, di Peppe Sini

In copertina: Andrà tutto bene?
In seconda di copertina: Sommario
In terza di copertina: 2020
In quarta di copertina: L’ultima di Biani

Direzione e amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
(da lunedì a venerdì: ore 9-13 e 15-19) an@nonviolenti.org – www.azionenonviolenta.it

Per abbonarsi ad “Azione nonviolenta” inviare 32 euro sul ccp n. 18745455 intestato al Movimento
Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona (Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455).

Abbonamento solo in formato elettronico, 20 euro

È possibile chiedere una copia omaggio, inviando una email all’indirizzo an@nonviolenti.org scrivendo nell’oggetto “copia di Azione nonviolenta”.

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