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La Comunità Papa Giovanni XXIII scrive a Giuseppe Conte per chiedere un Ministero della Pace

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Set 1, 2019

(lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e firmata dal Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda)

Cerchiamo di costruire un Paese, una Unione Europea ed un mondo che pongano al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà con le Istituzioni e nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desideriamo far arrivare la nostra voce a Lei, Signor Presidente, che oggi è chiamato a esplorare la nascita di nuovo Governo interpretando l’interesse del Paese e determinandone l’indirizzo politico.

L’Italia ripudia la guerra e il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva. Il Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei nostri padri costituenti, se vuole attuare a pieno quanto essi hanno voluto, non può più limitarsi alla difesa o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale, il cui ruolo indiscusso, da solo, seppur necessario, è insufficiente.

Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico. Lo Stato ha bisogno di istituzioni in grado di creare Pace e sostenere i gruppi e gli organi della società che quotidianamente costruiscono Pace attraverso un costante impegno per la promozione e la protezione delle libertà fondamentali e dei diritti umani internazionalmente riconosciuti. Non è più rimandabile “organizzare la pace positiva”, lo Stato deve poter essere riconosciuto quale “casa di riferimento istituzionale” per tutte quelle forze della società civile che già operano nella costruzione di percorsi e attività di pace. Il Paese ha bisogno urgente di adottare la nonviolenza come stile politico, come Papa Francesco ha auspicato nel messaggio per la giornata mondiale della Pace del 1 gennaio 2017.

Per questo Le chiediamo nel prossimo Governo l’istituzione di un Ministero della Pace, con competenze sulla gestione positiva dei conflitti sociali, la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta, per qualificare le politiche di istruzione in ordine alla promozione della pace, promuovere politiche di disarmo e di riconversione della produzione bellica, dare concreta attuazione all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Riteniamo che l’istituzione di un Ministero della Pace risponda allo spirito e alla lettera degli articoli 10 e 11 della Costituzione, del Preambolo e degli articoli 1 e 2 della Carta delle Nazioni Unite, del Preambolo e degli articoli 1 e 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonché della Dichiarazione sul Diritto alla Pace adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2016.

L’istituzione di un Ministero della Pace risponde anche a precise esigenze di giustizia sociale. Solo costruendo giorno dopo giorno la Pace si genera un tessuto sociale positivo, in grado di superare le forze disgreganti e le crisi, di reagire alle spinte violente che scaturiscono dai conflitti sociali ed economici e dalle tensioni delle periferie dell’emarginazione e di affermare il valore sommo della dignità umana, della eguale dignità di tutti gli esseri umani. Dire “dignità umana” significa dire che vita e pace costituiscono un binomio indissociabile.

Il Ministero della Pace è una risposta nuova al bisogno di sicurezza umana e benessere!

Grazie,
Giovanni Paolo Ramonda

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