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Coerenza, continuità, convinzione. La nonviolenza oggi: si è concluso il XXV Congresso del Movimento Nonviolento

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Apr 4, 2017

E’ stato un Congresso maturo – ha dichiarato in conclusione il riconfermato presidente nazionale Mao Valpianaespressione di un Movimento che vuole offrire uno spazio di agibilità politica nonviolenta alle tante persone che cercano un’alternativa a populismi, leaderismi, demagogie, voglia di uomini forti al comando, sfiducia nella democrazia e nelle istituzioni, giustizialismo fai-da-te, che costituiscono nell’insieme uno scenario molto preoccupante. Nel drammatico scenario internazionale e nazionale, nel quale non si è mai speso tanto per preparare e fare le guerre, il nostro compito oggi è di far entrare il tema essenziale della costruzione della pace con mezzi nonviolenti nell’agenda della politica. La nonviolenza è l’alternativa politica alla barbarie”.

Il Congresso si è aperto con una commemorazione del deputato socialista, pacifista, nonviolento, Giacomo Matteotti, davanti al cippo a lui dedicato, dove nel 1965 Aldo Capitini disse: “Siamo venuti in questo luogo per due ragioni connesse con il nostro lavoro e con la nostra speranza. Una è che Matteotti nei primi mesi del 1915 condusse una campagna chiarissima contro la guerra auspicando che il proletariato italiano desse al mondo l’esempio della lotta nonviolenta per la neutralità; l’altra ragione è che egli pagò con la vita la fedeltà assoluta al metodo nonviolento”.

Daniele Lugli ha rinnovato, oggi come ieri, le motivazioni di una opposizione integrale alla guerra.

Il secondo momento congressuale è stato un incontro pubblico, avvenuto nella sede del Partito Radicale, di approfondimento sul tema “Migrazioni e conflitti. Politica per le città aperte” con il Senatore PD Luigi Manconi, il vignettista Mauro Biani, il Presidente emerito Daniele Lugli, moderato da Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta. Forte la critica al decreto Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza urbana, che modifica le regole sul diritto d’asilo in Italia e prevede l’allargamento della rete dei centri di detenzione per i migranti irregolari che devono essere rimpatriati: una giustizia minore, un diritto disuguale, un diritto etnico inaccettabile, è stato il giudizio negativo espresso dai relatori.

L’assemblea congressuale è iniziata con la proiezione di un breve video del 1981 girato al termine della terza Marcia per la Pace Perugia-Assisi, nel quale Pietro Pinna (primo obiettore di coscienza, cofondatore del Movimento, scomparso un anno fa) richiamava alla disobbedienza civile, all’azione diretta nonviolenta, al boicottaggio contro le spese militari e la preparazione bellica. Una prolusione del sociologo emerito Franco Ferrarotti ha collegato le origini del Movimento con l’attualità.

La mattina di sabato 1 aprile ha registrato i molti saluti portati ai congressisti dai tanti ospiti presenti, a partire dal Sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ha scaldato i cuori della platea con la sua testimonianza diretta che il cambiamento è possibile; poi i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte: la Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio civile, con il portavoce Licio Palazzini, la Rete della Pace con Sergio Bassoli, il Tavolo interventi civili di pace con Francesco Martone di Un ponte per…, Rete italiana disarmo con Enrico Piovesana, ricercatore dell’Osservatorio sulle spese militari Mil€x, istituito anche con il contributo del Movimento Nonviolento.

Sono intervenuti i parlamentari presenti, impegnati nella campagna “Un’altra difesa è possibile”: Giorgio Zanin del Partito Democratico, Giulio Marcon di Sinistra Italiana, Roberto Cotti del Movimento 5 Stelle, mentre Guglielmo Calcerano ha portato il saluto dei Verdi.

Numerosi anche i rappresentanti di altre associazioni vicine al Movimento Nonviolento: Marianella Sclavi è intervenuta per conto della Fondazione Alexander Langer Stiftung, Aldo Pavia per Aned, l’Associazione nazionale degli ex deportati nei campi di sterminio; e poi, Fabrizio Truini di Pax Christi, Giorgio Giannini del Centro Studi Difesa Civile, Carmen Nicchi Somaschi dell’Associazione Vegetariana Italiana e infine Paolo Gentile di Servas Italia- Porte Aperte.

Tra i numerosissimi interventi, da registrare anche quelli dello storico Ercole Ongaro, specializzato sulle forme di resistenza nonviolenta durante la prima e la seconda guerra mondiale, dell’Archivista Andrea Maori, curatore dell’archivio storico del Movimento, del giornalista Lorenzo Guadagnucci, ricercatore di storie della resilienza per una rinnovata memoria contro la guerra, e di Filippo Thiery, metereologo e volto noto di Rai3, che è intervenuto sulle questioni climatiche e l’importanza di una corretta informazione scientifico-ambientale per il futuro dell’ecosistema.

Il Congresso ha avuto anche uno sguardo internazionale, con l’intervento di Sam Biesemans, responsabile del Bureau europeo per l’obiezione di coscienza, supportato da Martina Lucia Lanza, la “ministra degli esteri” che rappresenta il Movimento Nonviolento nei consessi internazionali.

L’assemblea congressuale, dopo l’intenso dibattito, è proseguita con i lavori di Commissione:

– La Commissione “Esperienze educative per la Nonviolenza”, ha lavorato sulle esperienze educative e formative nonviolente sul territorio, compresa la necessità di accreditarsi come Ente di formazione certificata, in primo luogo per gli insegnanti.

– La Commissione “Un’altra difesa è possibile” si è posta come obiettivo specifico la calendarizzazione della proposta di legge per l’Istituzione del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta nei lavori parlamentari entro la fine della Legislatura.

– La Commissione “La forza preziosa dei piccoli gruppi” ha proposto la realizzazione di una anagrafe territoriale delle presenze nonviolente in Italia, con particolare riferimento al sud e alle isole, nonché di un  manuale pratico per i Centri territoriali impegnati nella crescita della nonviolenza organizzata.

Al termine del Congresso è stata approvata la Mozione politica generale che dice:

“La nonviolenza oggi si esprime nel Movimento attraverso la “coerenza, continuità, convinzione” dei propri iscritti, che ne costituiscono l’elemento fondamentale di crescita.

I Centri territoriali del Movimento Nonviolento sono il luogo dove si sviluppa la formazione e quindi l’azione nonviolenta locale.

Il Direttivo, il Comitato di Coordinamento, la rivista An cartacea e digitale, svolgono la funzione di collegamento e sintesi del lavoro politico che il Movimento Nonviolento attua come forma di servizio per una più vasta area di amiche e amici della nonviolenza.

La prima direttrice del pensiero e dell’azione del MN resta “l’opposizione integrale alla guerra” ancor oggi avamposto della politica nonviolenta. È da lì che poi scaturiscono i tantissimi indirizzi di lavoro su cui è impegnato il Movimento Nonviolento: la formazione, l’educazione, l’elaborazione teorica, la cura della memoria, la produzione culturale, l’informazione, e poi l’impegno nei campi specifici del servizio civile, del disarmo, della convivenza, delle politiche per le città aperte, della difesa civile non armata e nonviolenta,  della tutela  dell’ambiente, del governo del territorio, dei diritti per tutti, anche e soprattutto con l’azione di rete che emerge dalle tante e belle relazioni che il Movimento stesso ha saputo creare e coltivare nei suoi primi 55 anni di vita”.

comitato di coordinamento Roma 2017

L’assemblea congressuale ha infine rinnovato gli organi statutari dell’Associazione:

Presidente: Mao Valpiana; Presidente Emerito: Daniele Lugli; Direttivo: Pasquale Pugliese, Massimiliano Pilati, Elena Buccoliero, Piercarlo Racca (tesoriere); Comitato di coordinamento: Adriano Moratto, Daniele Taurino, Caterina Del Torto, Vittorio Venturi, Claudio Morselli, Carlo Bellisai, Raffaella Mendolia, Enrico Pompeo, Martina Lucia Lanza, Rocco Pompeo.

La video-registrazione completa è nell’archivio di Radio Radicale:

Qui registrazione prima giornata 31 marzo 2017

Qui registrazione seconda giornata 1 aprile 2017

Qui registrazione terza giornata 2 aprile 2017

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