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Appello dell’EBCO: Ruslan Kotsaba libero!

DiMartina Lucia Lanza

Mag 31, 2016

Pubblichiamo e diffondiamo la traduzione dell’appello del Bureau europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO) per la liberazione del pacifista e giornalista Ruslan Kotsaba. La sua obiezione alla mobilitazione militare in Ucraina gli è costata una condanna detentiva di tre anni e mezzo con l’accusa di “ostacolo alla legittima attività delle Forze Armate ucraine”.

Qui il link all’appello ufficiale in inglese.

Il 12 maggio 2016, Ruslan Kotsaba, giornalista e obiettore di coscienza ucraino, è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione dal tribunale di Ivano-Frankivsk (Ucraina occidentale). La Corte lo ha riconosciuto colpevole di “ostacolo alla legittima attività delle Forze Armate ucraine”. Il procuratore ha anche formulato un’accusa di tradimento nei confronti dello Stato e ha chiesto la condanna di 13 anni di reclusione.

Il tempo trascorso da Kotsaba in carcere prima della condanna – perlomeno 15 mesi – verrà conteggiato doppio, così facendo il tempo rimanente in stato di detenzione è di circa un anno.

Ruslan Kotsaba ha 49 anni ed è padre di due figlie. Nel 2004 e nel 2014 ha sostenuto attivamente la “rivoluzione arancione” e le proteste di piazza Maidan. Nel 2015 ha votato per Poroshenko come presidente. In qualità di giornalista ha viaggiato spesso nella zona di Donbas per poter documentare entrambe le parti in conflitto. Ha denunciato l’azione militare del governo ucraino nella parte orientale del Paese e ha chiesto un negoziato per il conflitto. In un video-appello rivolto al presidente Poroshenko, ha affermato: “Andrei in carcere da due fino a cinque anni piuttosto che intraprendere deliberatamente l’atto di uccidere i miei concittadini della parte orientale. Io dico a chi mi sta ascoltando: rifiuto la mobilitazione militare e chiedo a tutte le persone ragionevoli di rifiutarla. Questo è il male, è un orrore. Non è accettabile che nel 21nesimo secolo vengano uccise delle persone perché vogliono la secessione”.

Kotsaba è stato arrestato il 5 febbraio 2015 e da allora è stato posto in carcere preventivo. Sta soffrendo gli effetti di un attacco di cuore e necessita di cure giornaliere. In inverno la temperatura della sua cella – è stato in isolamento per la maggior parte del tempo – è stata spesso vicino allo zero.

Durante un’udienza della corte degli inizi di febbraio 2016, Ruslan Kotsaba ha detto: “Sono diventato pacifista finchè mi trovavo al fronte […] Quel che sta avvenendo nella parte orientale del Paese è una guerra civile con interferenze internazionali da entrambe le parti, è un fratricidio”. In qualità di giornalista ha dovuto prestare ascolto anche al punto di vista dei separatisti. “Libertà di opinione, di pensiero e di credo: questa è la civilizzazione. Stanno cercando di portarcela via in questo momento”.

Nel 2014 la coscrizione obbligatoria è stata reintrodotta in Ucraina. Un numero cospicuo di giovani ha cercato evitare la chiamata sia nascondendosi all’interno del Paese sia scappando all’estero. Obiettare apertamente come ha fatto Ruslan Kotsaba è cosa rara. In Ucraina esiste il diritto all’obiezione di coscienza, ma è riservato solo a talune minoranze religiose. I soldati in servizio e i riservisti non hanno diritto all’obiezione di coscienza. La pena che gli obiettori di coscienza devono affrontare per il loro rifiuto del servizio militare è compresa tra i tre e i cinque anni di reclusione.

  • Il Bureau europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO) chiede al governo ucraino di far fronte ai propri obblighi come Stato membro del Consiglio d’Europa, rispettando il diritto all’obiezione di coscienza in modo non discriminatorio e in accordo con le norme sui diritti umani stabilite da Consiglio d’Europa, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa e Nazioni Unite.
  • L’EBCO chiede il rilascio immediato di Ruslan Kotsaba la cui incarcerazione per la sua obiezione di coscienza è una violazione dei suoi diritti umani.
  • Il nostro appello è diretto sia alle Autorità ucraine sia ai partners internazionali in fase di negoziazione. Il rispetto per tutti i diritti umani in Ucraina, incluso il diritto di obiezione di coscienza al servizio militare, deve essere fondamentale in ogni decisione riguardante gli attuali problemi.

Di Martina Lucia Lanza

Esperta in diritto internazionale dei diritti umani. Rappresentante del Movimento nonviolento presso l’European Bureau for Conscientious Objection (Ebco) e board member di quest'ultimo.

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