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Praticare Capitini. Un anno di iniziative nel cinquantesimo della scomparsa di Aldo Capitini.

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Gen 29, 2018
aldo capitini 1968 2018

Cinquant’anni fa, precisamente il 19 ottobre 1968, Aldo Capitini moriva a Perugia (dove era nato il 23 dicembre 1899, allo scadere del secolo come amava sottolineare). Poeta, filosofo, pedagogista, libero religioso, è stato forse il più originale assertore di una teoria e di una pratica organiche della nonviolenza.

Per ricordarne la figura e soprattutto riaffermare, con una lunga serie di iniziative che culmineranno il 18 e il 19 ottobre, l’attualità dei temi da lui elaborati (religione aperta, compresenza dei morti e dei viventi, omnicrazia, cioè concorso responsabile di tutti, nessuno escluso, alla vita democratica, vegetarianesimo come risposta concreta anche a ogni forma di violenza, antitotalitarismo) è stato costituito un apposito comitato organizzatore. Lo compongono Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, Fondazione Centro Studi Aldo Capitini, Fondo Walter Binni, Archivio di Stato di Perugia, Galleria nazionale dell’Umbria, Istituto tecnico economico tecnologico «Aldo Capitini» di Perugia, Il Ponte editore, Libera Umbria, Associazione amici di Aldo Capitini, Movimento Nonviolento per la Pace, Tavola della Pace Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace, Società operaia di mutuo soccorso di Perugia.

vigna Biani Aldo CapitiniIl programma è stato presentato a Perugia nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il coordinatore Lanfranco Binni, il vicesindaco Urbano Barelli, l’assessore comunale alla cultura Teresa Severini, il direttore del Polo museale dell’Umbria e della Galleria nazionale dell’Umbria Marco Pierini, il presidente della Fondazione Centro Studio “Aldo Capitini” Giuseppe Moscati, la rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale Alba Cavicchi, il dirigente scolastico dell’Itet “Aldo Capitini” Silvio Improta, il rappresentante dell’Archivio di Stato Maurizio Della Porta, l’esponente del Movimento nonviolento Daniele Taurino, il coordinatore della Tavola della Pace Flavio Lotti, la poetessa Anna Maria Farabbi.

L’incontro si è svolto nella sala della Vaccara dello storico Palazzo dei Priori dove Capitini trascorse gran parte della sua vita (la sua famiglia risiedeva all’ultimo piano, sotto la torre campanaria dell’edificio, perché il padre, impiegato comunale, aveva anche l’incarico di fare suonare le campane). E proprio le stanze di quello che fu il suo appartamento, grazie all’interessamento di Marco Pierini sono in fase di recupero strutturale con un progetto dell’architetto Annamaria Verrastro. La ristrutturazione sarà ufficialmente inaugurata l’11 aprile. Il prossimo anno, poi, la cosiddetta “sala dell’orologio” della Galleria nazionale dell’Umbria tornerà ad essere nuovamente dedicata a Capitini ed esporrà anche un suo ritratto in cera.

Tra i tanti appuntamenti, oltre al ciclo di incontri specifici alla Biblioteca di San Matteo degli Armeni, figurano presentazioni di nuove edizioni di libri del filosofo e del volume “I luoghi di Capitini” (curato da docenti e studenti dell’Itet “A. Capitini”), la ristampa della che l’autore volle dedicare all’amata Perugia, convegni (come quelli previsti rispettivamente in occasione della Giornata mondiale della Terra e della Giornata mondiale dell’Ambiente, quello in fase di definizione su “Aldo Capitini compresente” e quello su “Violenza e nonviolenza oggi” che si svolgerà il 30 gennaio alle ore 17 al Centro della Pace in via della Viola, 1, nel 70° dell’assassinio di Gandhi). A un ricordo militante di Aldo Capitini, promotore della prima marcia della pace Perugia-Assisi ( 24 settembre 1961) ), sarà ispirata anche la marcia della pace del prossimo 7 ottobre.

L’impegno è di “praticare Capitini” coinvolgendo tutti a vivere quotidianamente la nonviolenza, l’apertura, la creazione di una nuova socialità. Le iniziative, come ha sottolineato Lanfranco Binni, non si esauriranno quest’anno. Il 2018 dovrà, infatti, caratterizzarsi come l’anno del rilancio della testimonianza capitiniana. Capitini oggi più che mai continua a parlarci e ad esserci maestro. È importante che i giovani lo conoscano più approfonditamente. Sono già seicento gli studenti degli istituti superiori regionali che partecipano al concorso “La mia nascita è quando dico un tu. Alla ricerca di Aldo Capitini (1899-1968)”, che si concluderà il 30 aprile.

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