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Presentazione delle mostre “Senza Offesa. Strategia di opposizione nonviolenta” e “50 anni di Azione nonviolenta”

Diadmin

Nov 11, 2017
mostra senza offesa

 

 

Nonviolenza in azione: storie ferraresi

Con Silvano Balboni e Pietro Pinna

Il Comune di Ferrara, con l’Istituto di Storia Contemporanea e il Movimento Nonviolento, ricorda due concittadini che hanno impegnato la loro vita contro la guerra, per l’affermazione della pace e della convivenza attraverso la nonviolenza.

Pietro Pinna è in particolare protagonista di due mostre ospitate dal 13 al 28 novembre presso il Salone d’Onore del Municipio di Ferrara.

Senza offesa

Strategie di opposizione nonviolenta

50 anni di Azione nonviolenta

Una copertina per ciascun anno, a partire dal 1964, ripercorre la storia della rivista voluta e fondata da Aldo Capitini della quale Pietro Pinna sempre curò edizione e diffusione e, divenuto direttore responsabile, lo restò fino alla morte.

La rivista, mensile, da qualche anno è divenuta bimestrale con numeri prevalentemente monografici, disponibili anche in versione telematica. Il sito www.azionenonviolenta.it, attraverso articoli e rubriche, ne costituisce una integrazione più attenta all’attualità.

La mostra offre anche una prospettiva particolare, ispirata alla nonviolenza, su mezzo secolo di storia italiana e non solo.

Orario di visita: da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18

SENZA OFFESA

Strategie di opposizione nonviolenta

La mostra consiste di cinque totem e presenta fotografie relative ad azioni del Movimento Nonviolento, fondato nel 1962 da Aldo Capitini e Pietro Pinna, all’indomani della prima marcia Perugia Assisi del 1961.

Il primo, con la riproduzione della testa del corteo della Perugia-Assisi 1961 – tra Italo Calvino e Giovanni Arpino, che reggono lo “striscione”, il cantautore Fausto Amodei – illustra il significato della mostra.

Perugia-Assisi. Le marce della pace” sottolinea marce successive nelle quali particolare è stato l’impegno e l’apporto del Movimento: la Marcia “Mille idee contro la guerra”, nel 1978, nel decimo anniversario della morte di Aldo Capitini, nel 1981 “Contro la guerra ad ognuno di fare qualcosa”, nel 1985 per il blocco delle spese militari. Altri si assunse l’onere di riproporre la Marcia. Con una propria iniziativa nel 2000 il Movimento, raccogliendo un invito di Pinna, cercò di proporre al più ampio arco di forze pacifiste l’impegno contro guerre ed eserciti. Infine, con la stessa volontà, si impegnò nella Marcia del 2011 nel cinquantesimo della prima.

Obiezione di coscienza. Il gruppo di Azione Nonviolenta” ricorda l’attività, sotto l’impulso e il coordinamento di Pinna, di un piccolissimo gruppo con l’obiettivo di porre all’attenzione l’obiezione di coscienza e ottenerne il riconoscimento legale. La decisione venne presa a Perugia nell’agosto del ’63 al termine di un Seminario internazionale sulle tecniche della nonviolenza. A dare l’esempio è ancora Pietro Pinna, nell’ottobre dello stesso anno. Seguono poi diverse azioni nelle quali è considerevole la presenza di giovani ferraresi. Denunce e qualche processo, concluso con l’assoluzione, accompagnano l’attività. Si ricordano pure iniziative al termine di Campi di lavoro, studio e addestramento alla nonviolenza a Hospental (Svizzera, 1964) e a Signa (Firenze, 1965) e la marcia “specifica”, così la chiamava Pinna, del Movimento Nonviolento a Roma il 16 aprile 1965.

Antimilitarismo. Le marce. Il 2 giugno e il 4 novembre” documenta alcune delle marce estive condotte in collaborazione con il Partito Radicale: dal ’67 al ’70 la Milano-Vicenza e, dal ’72 al 75, la Trieste-Aviano, tutte di una decina di giorni. Nel ’76 è la marcia internazionale dal Friuli Venezia Giulia, in Francia, fino alla Sardegna, quasi quattro settimane con 700 persone di vari paesi europei. Non mancano marce di minore impegno diffuse nel territorio. La contestazione delle celebrazioni del 2 giugno e del 4 novembre, per le modalità che le caratterizzano è pure ricordata. Costa a Pinna di nuovo il carcere. C’è pure una manifestazione a Genova, tenuta nonostante il divieto, al termine del campo di lavoro tenuto a Montoggio nell’estate del ’67.

Disarmo War Resisters’ International L’impegno continua” presenta iniziative della WRI in Italia: a Perugia, nel 1965, mano nella mano con Pinna è Devi Prasad, allora responsabile della WRI, allevato nell’ashram di Gandhi, e immagini della triennale dell’associazione a Roma e della marcia che l’accompagna nel 1966 Roma. È pure presente un momento delle iniziative a Comiso contro l’installazione dei missili e una Marcia particolare, da Catania a Comiso (14 dicembre 1982 – 3 gennaio 1983), con varie iniziative nel percorso. Un blocco nonviolento di un treno che portava mezzi militari è avvenuto in occasione della guerra del Golfo, nel 1991, a Pescantina (Verona). Gli autori sono stati assolti in primo grado e in appello. Infine l’Arena di pace del 2014 dalla quale è partita l’iniziativa “Un’altra difesa è possibile”. Il Movimento nonviolento ha funzionato da segreteria della campagna che ha raccolto molte associazioni. La proposta di legge è ora in commissione, che ascolterà i promotori.

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