• 19 Marzo 2024 10:30

Erdogan, difendere la pace non è un crimine!

DiMartina Lucia Lanza

Giu 14, 2018
Merve Arkun, co-presidente dell'Associazione turca per l'obiezione di coscienza

Indagini nei confronti della co-presidente dell’Associazione per l’obiezione di coscienza turca, Merve Arkun

L’ufficio della Procura generale di Diyarbakir (Turchia) ha aperto un fascicolo nei confronti di Merve Arkun, co-presidente dell’Associazione per l’obiezione di coscienza turca (Vicdani Ret Dernegi). L’Associazione ha dichiarato che le indagini sono legate ad una conferenza stampa da loro organizzata due anni fa, in occasione della Giornata internazionale per l’obiezione di coscienza.

Il 15 Maggio 2016, l’Associazione per l’obiezione di coscienza ha organizzato diversi eventi nella città di Diyarbakir, inclusa una conferenza stampa con dichiarazioni pubbliche di obiettori di coscienza. Il discorso letto dall’Associazione durante la conferenza era intitolato “Noi non lasceremo che Amed [Diyarbakir] diventi una roccaforte militare” e chiedeva di supportare la protezione del bosco della città – Tahir Elci – dalla distruzione dovuta alle operazioni militari in corso nella regione, sottolineando anche i costi umani, ambientali e culturali delle operazioni militari nelle città curde della Turchia.

Due anni dopo questa dichiarazione, l’Associazione è venuta a conoscenza delle indagini aperte nei confronti  di Merve Arkun, la quale è stata accusata di “fare propaganda per un’associazione terroristica”. Il 5 giugno scorso, Merve ha rilasciato una dichiarazione alla sezione anti-terrorismo della sede principale di Istanbul. Nella sua dichiarazione alla polizia, Arkun ha sostenuto che gli obiettori di coscienza si stavano opponendo alla guerra in varie parti del mondo e che il discorso dell’Associazione del 15 Maggio 2016 era la loro posizione contro la guerra e l’obiezione di coscienza è un diritto umano.

In risposta alle investigazioni in corso contro la loro co-presidente, l’Associazione per l’obiezione di coscienza ha rilasciato una dichiarazione, nella quale si può leggere che “Benchè il governo stia cercando di spaventare e scoraggiare gli obiettori di coscienza e gli antimilitaristi, attraverso indagini e processi, questo non succederà. Noi, che difendiamo la vita contro la morte, la pace contro la guerra, non smetteremo di dire che l’obiezione di coscienza è un diritto umano. Merve Arkun non è sola! Difendere la pace non è un crimine!”

Fonti:

– Ufficio Europeo per l’Obiezione di coscienza www.ebco-beoc.org/node/434

– War Resisters’ Internaitional www.wri-irg.org/en/story/2018/turkey-investigation-against-conscientious-objection-association-co-chair-merve-arkun

– Vicdani Ret Dernegi (in turco) www.vicdaniret.org/dernek-esbaskanimiz-merve-arkuna-sorusturma/

– Rivista “Demokrat Haber”, 5 Maggio 2016 (in turco), www.demokrathaber.org/etkinlik/amed-in-garnizon-kent-olmasina-izin-vermeyecegiz-h66588.html

Di Martina Lucia Lanza

Esperta in diritto internazionale dei diritti umani. Rappresentante del Movimento nonviolento presso l’European Bureau for Conscientious Objection (Ebco) e board member di quest'ultimo.

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