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In memoria di John Lewis, amico della nonviolenza

DiRedazione

Lug 18, 2020

John Lewis, militante nonviolento dei diritti civili degli Stati Uniti, compagno di lotta di Martin Luther King, è morto all’età di 80 anni.

“Oggi l’America annuncia la scomparsa di uno dei più grandi eroi della storia americana”, ha scritto la presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, in un comunicato.

Nancy Pelosi ha descritto Lewis, democratico come lei, che soffriva di un cancro al pancreas, come un “gigante del movimento dei diritti divili, la cui fede, bravura e bontà hanno trasformato la nostra nazione“. Figlio di contadini, questo afro-americano era a 21 anni uno dei più giovani “Freedom Riders” (viaggiatori della libertà) che ha combattuto la segregazione nel sistema dei trasporti americano, all’inizio degli anni ’60. È divenuto una delle voci più rispettate del paese per la giustizia e la legalità.

“La coscienza del Congresso”

Aveva dovuto soccombere più volte, sotto i colpi della polizia, specialmente sul ponte Edmund Pettus, a Selma, in Alabama, mentre conduceva una marcia pacifista di molte centinaia di militanti nonviolenti contro la discriminazione razziale. Nel 2005, per celebrare il cinquantesimo della “domenica sanguinante”, aveva riattraversato quel ponte a fianco del Presidente Barack Obama. Parlamentare dal 1986, egli incarnava la coscienza del Congresso, secondo l’espressione di Nancy Pelosi.

Gli omaggi alla sua memoria sono venuti anche dal campo del Repubblicani, con una nota di Mitch McConnell, presidente del Senato, che ha lodato questo “pionierie dei diritti civili che non ha esitato a mettere in gioco la sua stessa vita per combattere il razzismo, promuovere l’uguaglianza dei diritti e mettere la nostra nazione al passo con i principi dei padri fondatori“.

Nonostante la malattia, egli aveva fatto ritorno a Washington in giugno, nel pieno dei disordini nati dalla morte di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis, per partecipare alla mobilitazione del movimento Black Lives Matter contro la discriminazione razziale.

Il cordoglio e una proposta

Il Movimento Nonviolento si associa al cordoglio di tutti gli amici di John Lewis, e rende omaggio alla memoria di un militante nonviolento che, da discepolo di Martin Luther King, è poi divenuto egli stesso Maestro e servitore della nonviolenza.

Sosteniamo inoltre la proposta lanciata da Paul McCartney a nome di tanti sostenitori della NAACP (la  National Association for the Advancement of Colored People, una delle prime e più influenti associazioni per i diritti civili negli Stati Uniti) di rinominare il famoso ponte Pettus Bridge sul fiume Alabama, celebre per essere stato teatro delle marce nonviolente da Selma a Montgomery nel 1965 che John Lewis e Martin Luther King Jr. attraversarono insieme, e intitolarlo “ponte John Lewis“.

MOVIMENTO NONVIOLENTO

18 luglio 2020

 

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