• 18 Aprile 2024 22:42

In ricordo di Danilo Zolo

DiDaniele Lugli

Set 10, 2018
Danilo Zolo

Non posso dire di averlo conosciuto e frequentato. Ho però due vivi ricordi di incontri, a distanza di tempo. Il contatto personale mi ha aiutato a leggere, negli anni, i suoi interventi, sempre densi e rilevanti sul rapporto politica e diritto, pace e guerra, potere centrale ed autoorganizzazione… Per chi voglia approfondire, numerose sono le sue opere, consiglio il sito di Jura Gentium.

Il primo incontro è stato a Firenze, segreteria del sindaco La Pira. Poteva essere il ’64. Già nel ’61, con la proiezione “privata” dello scandaloso e vietato film “Non uccidere” La Pira si era schierato sulla questione dell’obiezione di coscienza. Con Piero Pinna ero da lui per informarlo sull’attività del Gruppo di Azione Nonviolenta, per il riconoscimento dell’obiezione appunto, e per vedere possibili collaborazioni. Il giovane Danilo Zolo era nella sua segreteria e ci intrattenne nell’attesa dell’arrivo del Sindaco, sempre impegnatissimo. Si era in piena competizione spaziale tra Urss e Usa. Navicelle sempre più capienti e per più tempo orbitavano attorno alla terra. C’era dunque un punto d’appoggio fuori dalla terra prodotto dall’uomo. Il detto “Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo” poteva trovare concreta applicazione da parte di un Archimede male intenzionato. Oltre al rischio nucleare c’era il rischio della dislocazione della terra dalla sua orbita. Un rischio nuovo e inatteso, diceva La Pira secondo Danilo. Giorgio la Pira venne e, con il suo indimenticabile sorriso, ci intrattenne sui pericoli per la pace, ci disse di un prossimo viaggio in Vietnam, ci ascoltò con attenzione. Ci salutò nell’augurio che la Terra non fosse dislocata. Ricordo che guardavo Danilo, che rideva divertito.

Grazie a Orsetta Giolo, di Zolo collaboratrice, ho ritrovato un contatto, attraverso gli scritti su Jura gentium. È venuto anche ad un incontro a Ferrara, nel 2010, nella piccola Scuola della Nonviolenza che, con pochi amici, avevo promosso. Ne trovo, grazie a Estense.com, il ricordo.

Danilo Zolo alla Scuola della Nonviolenza

La conversazione con il filosofo verterà sulla situazione della democrazia in Italia

Questa sera, venerdì 7 maggio, alle ore 21, la Scuola della Nonviolenza organizza l’incontro “Diritti e democrazia: conversazione con Danilo Zolo”. L’appuntamento è alla Galleria del Carbone (Via del Carbone 18/a a Ferrara), e rientra nel programma previsto per l’anno scolastico 2009/10.
La conversazione con Danilo Zolo (nella foto) verterà sulla situazione della democrazia in Italia, con sicuri riferimenti sia ad altri momenti della nostra storia, sia al confronto con altre culture dentro e fuori dai nostri confini nazionali.
Danilo Zolo, filosofo del diritto, è un importante riferimento per quanti si interrogano su temi quali la globalizzazione, la pace, i diritti individuali e collettivi, il dialogo interculturale. Di questo si è occupato negli anni come professore di Filosofia del diritto e di Filosofia del diritto internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, visiting professor in prestigiose università straniere, fondatore e presidente dell’associazione di studi giuridici Jura Gentium.
Prima ancora, ha vissuto questi temi come diretto collaboratore del sindaco di Firenze Giorgio La Pira, o accanto a personaggi come padre Balducci, che hanno segnato il tentativo italiano di una politica di pace, e si è sempre impegnato personalmente per disarmare qualunque idea di guerra “giusta”, “umanitaria”, garante dei diritti delle persone.
La Scuola della Nonviolenza è promossa in collaborazione con il Movimento Nonviolento e la Galleria del Carbone.

(immagine tratta da estense.com)

Di Daniele Lugli

Daniele Lugli (Suzzara, 1941, Lido di Spina 2923), amico e collaboratore di Aldo Capitini, dal 1962 lo affianca nella costituzione del Movimento Nonviolento di cui sarà nella segreteria dal 1997 per divenirne presidente, con l’adozione del nuovo Statuto, come Associazione di promozione sociale, e con Pietro Pinna è nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull’obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, Assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell’Educazione all’Università, sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali - argomenti sui quali è intervenuto in diverse pubblicazioni - e molto altro ancora fino all’incarico più recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013. È attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una società civile degna dell’aggettivo ed è e un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell’ambiente. Nel 2017 pubblica con CSA Editore il suo studio su Silvano Balboni, giovane antifascista e nonviolento di Ferrara, collaboratore fidato di Aldo Capitini, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1948

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