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Microbiografie / 11 – Stefano e Teresa

DiGiorgio Maghini

Ott 11, 2017

Tutta questa conversazione andrebbe riportata in dialetto, ma purtroppo non ne sono capace.

No. Cos’hanno fatto?”

Vanno a convivere!”

Mo’ dai! Allora si sono decisi…”

Ah, sì. Lui le ha già comperato la lavatrice!”.

Il bar è uno dei più piccoli che io conosca.

Quattro metri per quattro, a occhio.

Quando ti fermi lì per la pausa pranzo sai che, a decidere se si tratterà di pausa dolce o salata, sarà cos’è rimasto nell’espositore e se l’acqua sarà frizzante o naturale dipenderà dalle bottiglie presenti in frigorifero.

Sempre un gioco di fortuna, comunque.

Quel giorno, aveva detto abbastanza bene: pizzetta e acqua frizzante.

Fingendo si sfogliare il giornale, ascoltavo la conversazione e mi chiedevo se quelle parole erano il residuo di un’Italia mai lasciata davvero alle spalle o l’anticipazione di dove stiamo velocemente tornando.

Da un lato, un elettrodomestico che assurge a simbolo di un impegno serio, che prende il posto di – che so? – un anello col diamante.

Dall’altro, un acquisto fatto per la donna (“Le ha comperato…”), come fosse implicito che se in una casa si compra una lavatrice è perché c’è una donna che la userà.

Povertà economica e povertà culturale.

Sensazione di sfasamento temporale.

Che Italia è, questa?

Per raccontarla ci vorrebbero un Rossellini, un De Sica, uno Scola.

Il dialogo continua e ripete, per ribadirlo, il concetto.

Ben ben, non ci avrei mai creduto…”

E invece sì… le ha comprato la lavatrice…”

Va là, speriamo che siano contenti”.

Pago ed esco.

Auguri, Stefano e Teresa.

Secondo me sarete contenti.

Di Giorgio Maghini

Pedagogista e counsellor ad indirizzo sistemico-relazionale. Si occupa attualmente dell’ufficio comunicazione della Istituzione per i servizi educativi del Comune di Ferrara. Obiettore di coscienza, è stato Insegnante di sostegno e, in seguito, coordinatore pedagogico nella scuola dell’infanzia. Attualmente coordina un gruppo di Insegnanti di Religione, coi quali riflette sulla comunicazione della spiritualità nel mondo multiculturale. Ha insegnato "Teorie della comunicazione” all’Istituto di Scienze Religiose di Ferrara.

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