• 28 Marzo 2024 21:18

Ucraina. Processo all’obiettore. Un avvocato italiano in Tribunale

DiRedazione

Dic 8, 2022

Ucraina. Processo all’obiettore. Un avvocato italiano in Tribunale

Il 12 dicembre a  Ivano-Frankivsk

È fissata il 12 dicembre l’udienza per il processo a Vitaliy Vasyliovych Alekseienko, obiettore di coscienza ucraino, davanti alla Corte d’Appello del Tribunale di Ivano-Frankivsk.

A presenziare il processo ci sarà l’avvocato italiano Nicola Canestrini, su mandato del Movimento Nonviolento.

Il 15 settembre 2022 Alekseienko era stato giudicato colpevole di “elusione del servizio militare durante la mobilitazione” e condannato a un anno di carcere. Alekseienko ha presentato un ricorso in cui ha chiesto di essere rilasciato con un periodo di libertà vigilata.

Quando il Movimento Nonviolento mi ha proposto di aprire una missione di trial monitoring per verificare il rispetto dei diritti degli obiettori di coscienza processati in Ucraina – ha dichiarato Canestrini – non ci ho pensato un momento prima di dire di sì, nonostante gli evidenti rischi di una missione del genere”.

Il Movimento Nonviolento segue direttamente la vicenda di Vitaliy Alekseienko, e degli altri obiettori ucraini che rifiutano l’uso delle armi, in collaborazione con il Movimento Pacifista Ucraino  e le reti internazionali War Resisters’ International, EBCO-BEOC (Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza).

I processi ai giovani che obiettano alla mobilitazione generale stanno diventando un caso mediatico importante in Ucraina. Con l’inizio della guerra, dal mese di febbraio la Legge che regolamentava l’obiezione di coscienza, ammessa solo per motivi religiosi, è stata sospesa dal governo di Kiev. Gli oltre 5000 giovani che avevano già presentato domanda di obiezione, si trovano ora a rischio procedimento penale, con condanne pesanti e una campagna di stampa che li dipinge come traditori della patria. Se il conflitto armato non può essere una soluzione, lo è invece il sostegno alla società civile, a chi si oppone alle logiche della guerra e della militarizzazione.

Come ogni difensore sa – ha detto l’avvocato Canestrini – non può esserci un giusto processo senza rispetto dei diritti dell’indagato, e l’opinione pubblica internazionale non perdonerebbe una giustizia sommaria. La pubblicità dei processi è infatti componente essenziale del giusto processo, principio fondamentale in democrazia e in uno stato di diritto.”

Mi auguro che altre colleghe e colleghi possano aggiungersi, anche grazie al sostegno delle colleghe e dei colleghi ucraini che nonostante la delicatezza del processo si sono detti disponibili ad un supporto incondizionato” ha aggiunto Canestrini che ha incassato l’appoggio dell’Ordine degli avvocati ucraini.

La vicenda di Vitaliy Alekseienko è questa: in seguito all’invasione russa, si è trasferito a Ivano-Frankivsk ed è stato registrato presso il Centro servizi amministrativi come sfollato interno. Dal Centro servizi amministrativi è stato indirizzato al Centro territoriale di reclutamento del Ministero della Difesa ucraino della città di Ivano-Frankivsk, dove è stato sottoposto a una visita medica.

Il centro di reclutamento, in base alla mobilitazione generale, ha imposto a Vitaliy di presentarsi il 2 giugno per iniziare il servizio militare. Lui si è presentato e ha spiegato che, a causa delle sue convinzioni religiose, non intende imbracciare le armi, e che può solo sottoporsi a un servizio alternativo, che peraltro aveva già svolto in Uzbekistan nel 1998 nella città di Zarafshon.

Gli è stata concessa una proroga per presentare i documenti a conferma della sua dichiarazione, ma quando il 6 giugno 2022 si è presentato al centro di reclutamento con la documentazione, gli è stato negato il rinvio al servizio alternativo e gli è stato comunicato che doveva prestare servizio in un’unità militare. Vitaliy ha dichiarato nuovamente di rifiutare il servizio militare a causa delle sue convinzioni. A quel punto il centro di reclutamento ha avviato l’indagine penale che ha portato Vitaliy al processo e alla condanna. Ora egli chiede di uscire dal carcere, almeno con la libertà vigilata. Al processo si chiederà il rispetto dei diritti umani, tra i quali è contemplato il diritto all’obiezione di coscienza.

Il Movimento Nonviolento, insieme ad Un Ponte Per, si è assunto il carico della difesa degli obiettori ucraini, nell’ambito della Campagna “Obiezione alla guerra”.

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2 commenti su “Ucraina. Processo all’obiettore. Un avvocato italiano in Tribunale”
  1. Mi va bene questo articolo, mi chiedo se sia stato usato lo stesso metodo con i cittadini russi che si sono dichiarati obiettori o che hanno protestato e che al momento sono in carcere o in ospedale perché attaccati dalla polizia/esercito russo.
    Dice che e’ già stato inviato un mio commento simile, e’ impossibile, non ho mai scritto in merito ne su questa chat ne su altra.

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