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Diavolo d’un Mazzini

DiDaniele Lugli

Lug 27, 2020

Mi aveva messo in guardia in passato: “Dal Pontefice Supremo della Massoneria Universale, Albert Pike, al vertice degli Illuminati, Giuseppe Mazzini ed al suo braccio destro, Adriano Lemmi, divenuto poi, a sua volta, Pontefice Supremo della Massoneria Universale, esisteva un filo conduttore: chiamato in modi diversi: la crociata socialista, il movimento dei lavoratori, i circoli anticlericali operai, con lo scopo dichiarato di rimestare nel cuore dell’operaio l’odio per la superstizione (Cattolicesimo)”. L’ultimo numero è più specifico, anche se qui Pike, generale americano, è qualificato capo degli Illuminati con “vice Giuseppe Mazzini, il quale gestiva un’anonima assassini”. Sullo sfondo, ma solo sullo sfondo, è Moses Kiessel Marx Mordechai Levi, nel certificato di nascita solo Carl Marx. Pigrizia del padre o dell’impiegato dell’anagrafe.

Non è stato facile per Mazzini arrivare a quella posizione. Da più di vent’anni l’Alta Vendita, capeggiata da Nubius, persegue un programma liberal-socialista, decisamente anticristiano, con strategia lenta e profonda. Mazzini vuole un’azione più immediata e violenta. Non viene ammesso tra i 40 invisibili. Il Nubius muore avvelenato, secondo lo storico Crétineau-Joly (nomen omen). Responsabile è Giuseppe Mazzini. È il 1848. Ma è decisivo l’incontro con Pike, generale sudista. Con lui Mazzini provoca la guerra di secessione americana, attraverso la appositamente fondata “Giovane America”. E al termine, a uccidere Lincoln sarà un attivista della “Giovane America”, John Wilkes Booth, ebreo e pure massone del 33° grado. Io non sapevo nulla di ciò.

“Nel periodo 1870-71, Pike e Mazzini pianificarono le tre guerre mondiali del 20° secolo. Nella sua lettera del 22 gennaio 1870, Mazzini esponeva questo piano… Albert Pike, completamente d’accordo con questo piano infernale, dettagliò la suprema finalità della Terza Guerra mondiale”: “Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!” sarebbe stato scritto tra l’altro nella lettera di Pike del 15 agosto 1871, effetto di una visione e di un colpo di sole contemporaneamente.

Più sobriamente, ma con dettagli precisi Mazzini aveva scritto “La prima guerra mondiale consentirà agli Illuminati di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo col quale distruggere Governi e indebolire le religioni. La seconda guerra mondiale serviva per espandere lo stato comunista russo fino alla metà d’Europa, e renderlo potente politicamente e militarmente in attesa della terza guerra mondiale. La terza guerra mondiale doveva scoppiare tra lo Stato d’Israele e l’Islam e trascinare tutte le altre nazioni nel conflitto, per combattersi fino al loro completo esaurimento fisico, morale, spirituale, economico”.

È un Mazzini che non mi aspettavo. Lo sapevo a Genova nel gennaio del 1870 e poi a Lugano e di nuovo in Italia a pensare alla liberazione di Roma, con partenza dalla Sicilia, un piano che lo porta nel forte di Gaeta nell’agosto. Invece a gennaio vaticina con tanta precisione. Eppure la sua preveggenza profetica, infallibile nel lungo periodo, è deficitaria nei brevi tragitti. La ferragostana lettera di Pike del 1871 potrebbe averlo raggiunto a Lugano dove è fin dal febbraio.

In fondo l’unità d’Italia, magari repubblicana, è piccola cosa rispetto al grande piano del quale è partecipe e attore principale: la sostituzione di Satana a Cristo non richiede grande elaborazione teorica, è semplice, secondo Chiesa viva. Si passa da “Gesù Cristo è Dio; Gesù Cristo è Redentore dell’Uomo; Gesù Cristo è Re dell’Universo” a “Satana è Dio; Satana è Redentore dell’Uomo; Satana è Re dell’Universo”. Questo non assomiglia al Mazzini citato nel cartello, che portavo alle manifestazione del GAN per l’obiezione di coscienza, “La libertà non ha pericoli se non per chi ha in animo di tradirla”, né al Mazzini della “socialità democratica” , ricordato tra San Francesco e Matteotti, al quale Capitini ci invitava ad essere vicini come “al principio del popolo che si educa, a quell’assenza di privilegi sociali, di pregiudizi intellettuali, di caste sociali; popolo vivo, autentico, puro, nel ritrovare in sé la legge della propria formazione, del proprio sviluppo, l’imperativo morale della incessante cooperazione”.

Come stanno le cose l’ha scritto un commodoro canadese William Guy Carr. Lui la lettera di Pike l’ha vista e ci ha fatto pure un libro. Dal commodoro apprendiamo che Mazzini nominò successore a capo degli Illuminati, Adriano Lemmi, con lui al momento della morte. La prestigiosa carica passò poi a Lenin e Trotzkij. Gli agenti degli Illuminati, tuttora in azione, sono nel documento indicati come “agentur”. Lo stesso termine è nel testo originale dei Protocolli dei savi di Sion. Il quadro parrebbe completo. Ma io trovo inquietante il testo da Mazzini tramandato alla pronipote Anna Maria. È stato molto ripetuto in passato. Il suo significato non è però stato ancora decifrato. Anna Maria – la chiamano diversamente, ma il suo nome è questo – ce lo propone.

Di Daniele Lugli

Daniele Lugli (Suzzara, 1941, Lido di Spina 2923), amico e collaboratore di Aldo Capitini, dal 1962 lo affianca nella costituzione del Movimento Nonviolento di cui sarà nella segreteria dal 1997 per divenirne presidente, con l’adozione del nuovo Statuto, come Associazione di promozione sociale, e con Pietro Pinna è nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull’obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, Assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell’Educazione all’Università, sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali - argomenti sui quali è intervenuto in diverse pubblicazioni - e molto altro ancora fino all’incarico più recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013. È attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una società civile degna dell’aggettivo ed è e un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell’ambiente. Nel 2017 pubblica con CSA Editore il suo studio su Silvano Balboni, giovane antifascista e nonviolento di Ferrara, collaboratore fidato di Aldo Capitini, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1948

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