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Lo scandalo e il boomerang

DiPasquale Pugliese

Nov 30, 2021

Non ha senso dare la dose booster ad adulti sani o vaccinare i bambini, quando nel mondo ci sono operatori sanitari, anziani e altri gruppi ad alto rischio che stanno ancora aspettando la loro prima dose. L’eccezione, come abbiamo detto, sono gli individui immunocompromessi. E invece la realtà è che ogni giorno si somministrano 6 volte più dosi booster a livello globale rispetto alle dosi primarie nei Paesi a basso reddito. Questo è uno scandalo che va fermato. Oggi i Paesi con la più alta copertura vaccinale continuano ad accumulare ancora più vaccini mentre i Paesi a basso reddito continuano ad aspettare. I vaccini da soli non porranno fine alla pandemia ma non possiamo porre fine alla pandemia a meno che non risolviamo la crisi globale dei vaccini.”

Invece per il nostro governo, ormai si sa, l’OMS non è una fonte autorevole di cui seguire le indicazioni e – come se si trattasse di vincere una guerra, anziché promuovere una seria cooperazione internazionale a beneficio di tutti (del resto, come potrebbe essere diversamente visto che è stato nominato Commissario straordinario un esperto della prima, invece che della seconda?) – è andato avanti imperterrito con le terze dosi per tutti, anche obbligatorie per alcune categorie di lavoratori, e con il vaccino anche per i bambini al di sotto dei dodici anni. Salvo chiudere adesso le frontiere per le persone che provengono da otto Paesi africani, dal Sudafrica al Monzambico, dove – proprio a causa della scandalosa distribuzione diseguale dei vaccini denunciata ripetutamente dall’OMS – non ci sono dosi sufficienti per vaccinare neanche le fasce più a rischio, e dai quali dilaga quindi una nuova temibile variante, alla quale spetta di diritto in dote una nuova lettera dell’alfabeto greco.

Lo ha ribadito in maniera inequivocabile, in un’intervista a la Repubblica del 27 novembre 2021, anche Githanji Gitahi, direttore di Amref Africa e responsabile della Commissione africana di risposta al Covid-19: “Date i vaccini all’Africa o il mondo non si salverà dal covid. Questa è una pandemia globale. E siccome il mondo è interconnesso, nessuno può sentirsi al sicuro fino a che tutti non sono al sicuro. Non serve proibire i voli dal Sudafrica, come state facendo. Non serve sbarrare le porte e le finestre, perché comunque il virus troverà la sua strada. La strategia più efficace – oltre che la più etica – è assicurarsi che tutti siano vaccinati.” (E in effetti anche noi, nel nostro piccolo, scriviamo lo stesso da mesi per i quattro amici che seguono questo blog: quiqui e qui, per esempio).

Naturalmente non so se – come domanda legittimamente la donna africana del disegno di Mauro Biani – sia in corso un complotto tra governi ricchi e case farmaceutiche per continuare a vaccinare sempre le popolazioni degli stessi Paesi, per età e dosi successive a costi sempre crescenti, anziché dare la priorità alle fasce a rischio di tutti i Paesi in una logica di distribuzione equa e solidale, ma di sicuro è in corso la più miope delle strategie possibili per affrontare una pan/demia. Tuttavia non c’è da stupirsi: non è la strategia praticata abitualmente dall’Occidente quella di accaparrarsi ricchezze e risorse vitali del pianeta a discapito dei più poveri e, contemporaneamente, chiudere loro i confini? Non è la stessa strategia di rapina globale – con le “buone” o con le cattive – che genera da sempre profughi economici, ambientali e di guerra, che bussano alle nostre porte e che noi lasciamo morire al largo del Mediterraneo, nei lager libici, tra i fili spinati della frontiera tra Polonia e Bielorussia? Non è la solita illusione di sicurezza, veicolata anche dalla retorica bellica in tuta mimetica dentro alla Fortezza, oggi ipervaccinata, che ci fa considerare falsamente al riparo dagli inevitabili boomerang provenienti dal mondo lì fuori, ancora non vaccinato, ma irrimediabilmente interdipendente?

Di Pasquale Pugliese

Pasquale Pugliese, nato a Tropea, vive e lavora a Reggio Emilia. Di formazione filosofica, si occupa di educazione, formazione e politiche giovanili. Impegnato per il disarmo, militare e culturale, è stato segretario nazionale del Movimento Nonviolento fino al 2019. Cura diversi blog ed è autore di “Introduzione alla filosofia della nonviolenza di Aldo Capitini” e "Disarmare il virus della violenza" (entrambi per le edizioni goWare, ordinabili in libreria oppure acquistabili sulle piattaforme on line).

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