
Il 10.01.17 un quotidiano dà notizia di un ragazzo di 13 anni per il quale il TM di Venezia ha emesso un decreto di allontanamento. Si dice che la decisione è basata su una discriminazione contro gli atteggiamenti effeminati del minorenne. Solito silenzio di chi sa, solite fantasie pop. Solita giostra.
Il ragazzo in 13 anni
ha vissuto tanti inganni
intrecciati nel segreto
che traluce dal decreto.
Lo riduce l’avvocato
-si è per questo laureato-
lo sorvola la sua mamma
che risponde e non domanda
e lo ignora il cittadino.
Poserà sul comodino
un ritaglio quotidiano
uno scoop di terza mano
una nuova diffidenza
per chi scrive la sentenza
e la giustificazione
che traduce l’emozione
in un candido giudizio.
Vorrei togliermi lo sfizio
di provare a far capire
quello che non si può dire
ma non so cosa è successo
e non lo direi lo stesso.
Il segreto è assai privato
non sarà mai rivelato.
Non dal giudice, di certo,
né da qualsivoglia esperto.
Però il dubbio che mi piglia
è un rovello che aggroviglia:
se il dibattito non c’è
la verità, dimmi, dov’è?
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